Palazzo Landolina di Sant’Alfano, a sinistra della Cattedrale, fu costruito nel 1730 da Francesco Landolina, marchese di Sant’ Alfano. La famiglia Landolina, di origini normanne, era una delle famiglie più antiche e nobili di Sicilia, tra le più influenti sin dai tempi della Noto Antica ove era giunta intorno al 1090 al seguito di Ruggero portata in Sicilia da Rotlando.
Nel 1146 Giorgio Landolina durante la seconda crociata al fianco di Re Ruggero compie l’impresa di liberare il Sovrano di Francia Luigi VII il quale era stato preso prigioniero dalla flotta bizantina. Questo storico salvataggio frutterà alla Famiglia Landolina il raro privilegio di potersi fregiare sul proprio stemma di tre gigli d’argento ordinati in fascia che spettavano solo a coloro che avessero acquisito meriti eccezionali nei confronti della corona di Francia come appunto in questo caso era stato il salvataggio di Luigi VII dalla schiavitù certa.
Il prospetto principale dell’edificio si caratterizza per una elegante sobrietà quasi a non volere interferire o competere con la magnificenza della vicinissima Cattedrale di San Nicolò.
Il palazzo Landolina, tra il 1838 e il 1844, ospitò diverse volte Re Ferdinando II di Borbone e la Regina Maria Teresa d’Austria. La sottostante piazza Landolina dove oggi è collocato il monumento ai caduti della Prima Guerra Mondiale nell’ultimo periodo del Regno delle Due Sicilie ospitava appunto la statua del Re Ferdinando II.